11 Gen 2016

Torino – New York

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CHE TORINO SIA ENTRATA DI DIRITTO TRA LE CITTÀ META DI TURISMO È DA QUALCHE ANNO UNA REALTÀ CONSOLIDATA. MA IL FATTO CHE A CITARLA, UNICA ITALIANA, TRA LE 52 CITTÀ DA VISITARE NEL MONDO SIA IL NEW YORK TIMES È UNA CONSACRAZIONE CHE CI RENDE ANCORA PIÙ FIERI DEL CAPOLUOGO DELLA NOSTRA REGIONE

Ovviamente c’è il Museo del Cinema, la Mole Antonelliana e il Museo Egizio. Nelle 36 ore che il giornalista dedica alla città non mancano i gelati di Grom e Marchetti, gli aperitivi del quadrilatero e le puntate Slow Food al Consorzio. Vengono citati negozio di artigianato torinese contemporaneo (Kristina Ti) e la trasformazione del Lingotto.
Ma ciò che rende questo articolo -diverso- dalle guide che abbiamo letto fino ad oggi è l’occhio di riguardo che ha per le periferie e per ciò che nella città è nato dopo la rivoluzione post-industriale avvenuta con il ridimensionamento della fiat.
Ci fa particolarmente piacere che citi realtà come: Arte in Barriera, i Docks Dora e i suoi laboratori (e i suoi club), il Centro italiano per la Fotografia e i festival artistici, tra cui Artissima e Paratissima, e quelli musicali C2C, Torino Jazz e Kappa.

In sostanza, finalmente, un pezzo che diventa una grande vetrina per quello che non è il turismo “ordinario” delle città d’arte italiane, ma che può attirare l’attenzione anche di quei viaggiatori più interessati al ruggito postmoderno di una città che si dava per morta con la fine dell’era dell’iperindustrializzazione. Bene, Torino è viva e pulsante. E da oltreoceano lo hanno capito molto bene!

A questo link “Torino tra le 52 città del mondo da visitare” secondo il NYT.
A questo invece il pezzo delle 36 ore a Torino.

Foto: Simona Vlaic

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