11 Giu 2013

Apple: un italiano a Cupertino

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Apple al tempo della crisi. Combatterla all’esterno, ma anche dall’interno dell’azienda. Cosa c’è oltre la Worldwide Developer Conference di ieri?

I Keynote alla Apple sono sempre entusiasmanti. Uno studio maniacale dell’ambiente, team dedicati allo sviluppo degli speech (presentazioni) che saranno portati su qualcosa di molto simile a un palcoscenico dagli uomini di punta. Ogni parola: al posto giusto. Ogni paragone: esemplificativo di un concetto complesso. Ogni pausa: a sottolineare un passaggio chiave.
Non c’è alcun dubbio. A Cupertino con l’immagine ci sanno fare.

E come ben sappiamo anche con il design, che ha saputo conquistare impressionanti fette di mercato in un tempo relativamente breve. Certo, non impressionante come i numeri sapientemente proposti durante la conferenza… attenzione, nessun dato falso o presentato in maniera tendenziosa. Semplicemente un’accorta scelta dei tempi e dei termini di paragone. Così abbiamo una slide che ci dice che negli ultimi 5 anni i Mac sono cresciuti in media del 15%, contro un 3% dei PC. Tutto vero, solo che non si considera una base di partenza per la quale la piattaforma PC è mostruosamente più grande di quella Mac.
Quindi sono bravi anche con i numeri, i ragazzi di Cupertino, ma nelle presentazioni.

Così per i numeri veri, da qualche mese, Tim Cook (CEO) ha affidato il ruolo di Corporate Controller a Luca Maestrimanager italiano con grande esperienza in aziende globali in difficoltà nell’affrontare il cambiamento che arriva con la maturità che ha lavorato con marchi de calibro di General Motors, Nokia-Siemens e Xerox.
Un ruolo tutt’altro che marginale, dato che avrà la responsabilità dei 100 miliardi di dollari d liquidità delle casse di Cupertino e avrà l’oneri di controllo del conto economico mondiale dell’azienda.

Pare essere arrivato il momento per i talenti italiani, di mettere nuovamente in mostra (e sul mercato) le loro capacità organizzative e gestionali oltre a quelle creative.

Ora, è chiaro che una responsabilità del genere non è a disposizione ogni giorno e per chiunque. Ma è la dimostrazione sotto la lente d’ingrandimento di quel che succede ogni giorno in un’azienda del genere, che è abituata a fare proprie le capacità diffuse e che a queste capacità diffuse ridistribuisce. Sono infatti 10 miliardi di dollari i dividendi distribuiti tra gli sviluppatori di Apps iOS.

Chi sarà il prossimo a mettere le proprie capacità a disposizione di aziende del genere?

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